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I ricettari Leprotto

Ricettario #7
7 - Il mio Ricettario

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Ricettario #6
6 - Sapore deciso Gusto e Sorriso
Ricettario #5
5 - Passione Rossa
RIcettario #4
4 - L'Oro nel piatto
Ricettario #3
3 - Piacere e Benessere
Ricettario #2
2 - Giallo il Colore della Felicità
Ricettario #1
1 - Polvere d'oro tra le spezie

arrow Lo zafferano non aggiunge un grammo di grasso! Una bustina di zafferano apporta meno di 1 caloria

Pur regalando ai piatti bontà e sapore, lo zafferano ha il grande pregio di non aggiungere grassi e fornisce pochissime calorie. Infatti l’apporto calorico di questa spezia è praticamente nullo: una bustina da 0,16 g è meno di 1 Kcal e contiene 0,0097 g di grassi.

arrow Lo zafferano è un super anti-ossidante combatte i radicali liberi e ci protegge dall’invecchiamento !

Lo zafferano è un alimento ricchissimo di proprietà antiossidanti che aiutano a restare giovani. Basta pensare che per raggiungere lo stesso quantitativo di carotenoidi contenuti in una bustina di zafferano (0,16 g) si dovrebbero mangiare 3 etti di pomodori insieme a 2 etti di carote oltre a 3 etti di peperoni e ben 2 etti di spinaci!

arrow Fatichi a digerire? Lo zafferano ti aiuta con i suoi aromi naturali

Lo zafferano, grazie ai suoi aromi naturali, favorisce la digestione e la riattivazione del metabolismo (non a caso molti liquori con proprietà digestive come i fernet e i vermouth contengono zafferano). Queste proprietà non passarono inosservate neanche ai nostri avi che lo utilizzavano per la preparazione di vini aromatici, sciroppi, tè e caffè.

arrow Nei paesi Orientali si usa regalare lo zafferano per augurare una vita lunga, prospera e felice!

Giallo come l’oro e per questo fin dall’antichità spezia così preziosa e seducente! Il suo colore è da sempre sinonimo di ricchezza materiale e spirituale, di benessere, gioia e felicità! Ancora oggi in oriente si usa regalare lo zafferano per augurare vita lunga e prosperità a chi lo riceve. Il suo colore giallo dorato ci richiama anche il colore del sole apportatore di vita, luce e calore.

arrow Il colore giallo dello zafferano è da secoli sinonimo di luce gioia felicità !

Prezioso come la porpora, lo zafferano serviva per tingere gli abiti dei re Assiri e dei re d'Irlanda, le calzature dei re di Babilonia, così come per tingere le bende con cui si avvolgevano le mummie egiziane. Le spose dell'antica Roma portavano dei veli tinti con lo zafferano e questa tradizione giunse fino al Medioevo: le nobili dame indossavano infatti sotto i loro abiti nuziali una tunica di seta anch'essa tinta con lo zafferano. Il colore giallo e quindi anche lo zafferano sono sinonimi dunque di benessere, bellezza, abbondanza, salute, gioia, felicità e vitalità.

arrow Occhio al peso! La busta Leprotto pesa 0,64 g e contiene 4 bustine da 0,16 g

Controlla il rapporto peso/prezzo! Il prezzo troppo basso può nascondere delle truffe!

arrow 500 ore di lavoro per raccogliere 150.000 fiori e produrre 1 kg di zafferano!

La coltivazione, la raccolta e la lavorazione dello zafferano sono interamente manuali. Per produrre un Kg di zafferano è necessario raccogliere sui campi circa 150.000 fiori e occorrono più o meno 500 ore di lavoro. Da circa 20 fiori si ricavano 60 pistilli che una volta essicati e lavorati servono per preparare una bustina di zafferano.

arrow Cleopatra, famosa regina d’Egitto usava lo zafferano per dare un colore dorato alla sua pelle!

La famosa regina d’Egitto usava lo zafferano per dare un colore dorato alla sua pelle. Nella stessa epoca lo zafferano veniva usato per tingere le gote, le unghie e i capelli. Le donne del tempo ne facevano abbondante uso anche in bagni, unguenti e oli.

arrow Il dio Hermes, consigliere degli innamorati, utilizzava lo zafferano come spezia afrodisiaca in vista dei suoi incontri amorosi!

I greci nella mitologia, attribuivano la nascita dello zafferano all’amore che un bellissimo giovane, di nome Krokos, provò per la ninfa Smilace, favorita del dio Hermes, il quale, per vendicarsi, trasformò il giovane nel fiore dello zafferano, detto krokos, in greco. Il dio Hermes, consigliere degli innamorati, utilizzava lo zafferano come spezia afrodisiaca in vista dei suoi incontri amorosi.

arrow Durante il medioevo lo zafferano era simbolo di ricchezza: 500 gr a quel tempo valevano quanto un cavallo!

Durante il Medioevo nelle cucine dei nobili si utilizzava spesso lo zafferano perché, oltre a rendere i cibi particolarmente belli a vedersi, saporiti e digeribili, era anche simbolo di ricchezza. Il costo dello zafferano era particolarmente elevato: 500 grammi valevano a quel tempo quanto un cavallo! Ciò che rendeva questa spezia tanto desiderabile per i nobili in cerca di uno status-symbol da sfoggiare erano quei filamenti che tingevano di sfumature d’oro tutto ciò che toccavano, annunciando ai commensali le indubbie fortune del padrone di casa. Di fatto le tavole più raffinate e i banchetti più importanti erano imbanditi con i cibi dorati con lo zafferano.

arrow Archestrato, cuoco e poeta greco, diceva che un pizzico di zafferano rende un piatto “degno delle divinità immortali”!

Ai nostri avi le proprietà gastronomiche dello zafferano non passarono inosservate, anzi lo fecero diventare l’ingrediente principe nelle cucine, perché era anche simbolo di ricchezza e gioia. Archestrato, cuoco e poeta greco, diceva che l’aggiunta di un pizzico di zafferano rende un piatto "degno delle divinità immortali". Alessandro Magno era abituato a utilizzare lo zafferano nel riso e mescolato al vino e si dice che durante le sue lunghe campagne militari non mancasse mai sulla sua tavola. Gli antichi Romani lo utilizzavano per la preparazione di vini aromatici, per cucinare le pregiate carni del pavone, per realizzare salse dorate con erbe profumate, nocciole e miele e per moltissimi altri piatti.

arrow Sapevi che... Il risotto si può preparare più velocemente utilizzando la pentola a pressione?

Si procede come per un normale risotto ma, dopo aver sfumato con il vino, si aggiunge il brodo. Per 100 g di riso occorrono 200 ml di liquido. Poi si chiude la pentola e si aspetta il fischio. A quel punto si lascia cuocere per 7-8 minuti a fuoco basso. Trascorso questo tempo si lascia sfiatare la pentola, la si apre, si aggiunge lo zafferano e si mescola . Le prime volte per sicurezza può essere può essere utile tenere da parte un po’ di brodo caldo da aggiungere nel caso il riso fosse ancora al dente.

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arrow Come aggiungere lo zafferano?

Si comincia a preparare il piatto: la prima cosa da fare è stemperare accuratamente lo zafferano in poca acqua tiepida. La polvere si scioglie in modo più uniforme e veloce rispetto agli stimmi, che andrebbero leggermente pestati prima di essere messi a bagno. Inoltre si dosa con comodità e conserva più a lungo le sue proprietà organolettiche.

 

arrow Quanto zafferano usare?

Attenzione al dosaggio: da una piccolissima quantità si sprigionano un gusto e un colore  molto intensi. Per tre/quattro persone, in genere è sufficiente una bustina da 0,16 g.

arrow Come conservare le bustine?


confezioni di latta vintage zafferano leprottoUna volta utilizzato lo zafferano avanzato va riposto in un recipiente ermetico, come il barattolo salva aroma Leprotto, e conservato in un luogo fresco al riparo dalla luce e dall’umidità.
Correttamente conservato si mantiene  fino a quattro anni.



arrow Quando aggiungere lo zafferano?

Si va ai fornelli: come tante altre spezie ed erbe aromatiche, lo zafferano è termolabile,  ovvero perde in parte il suo aroma se rimane a lungo a contatto con il calore. Per questa  ragione è consigliabile aggiungerlo alle pietanze poco prima di toglierle dal fuoco, mescolando bene fino a quando non si sarà uniformemente distribuito.

In preparazioni in umido oppure nel tradizionale risotto c'è però chi preferisce unirlo all'inizio della cottura. Così, diluito nel liquido, ha modo di penetrare a poco a poco nella pietanza, pervadendola  di sapore. Nella preparazione della pasta, infine, non si commetta l’errore di aggiungere lo zafferano all’acqua di cottura: scolandola andrebbero perduti il sapore e il colore della  spezia, che va invece unita al condimento.

 

arrow Quale vino abbinare?

Il piatto, tutto d’oro, profumatissimo, è pronto da portare in tavola. Manca solo il vino:  bianchi come lo Chardonnay, purché di buona struttura, reggeranno molto bene il  confronto con la complessità e la persistenza aromatica dello zafferano, che si sposa  anche con vini profumati come il Riesling Renano, il Gewürztraminer o il Sauvignon.

Se la preparazione invece vuole un rosso, questo dovrà essere maturo, ma molto morbido, poiché i vini troppo tannici accentuano esclusivamente la nota amara dello zafferano. E il risotto alla milanese? Sarà in ottima compagnia con le bollicine e i profumi di uno spumante metodo classico.

 

arrow Zafferano, prodotto 100% naturale!

Forse non tutti sanno da dove si ricava lo zafferano e forse alcuni credono che si tratti di  una qualche sostanza chimica, creata in laboratorio, che ha l'unico scopo di colorare  alcuni dei nostri piatti tradizionali.

Ma la realtà non è questa lo zafferano è una pianta (bulbo tubero); da questa pianta, il crocus sativus, nasce un bel fiore il cui colore varia dal lilla chiaro al viola purpureo. All'interno della sua corolla si trovano, al termine di un filamento bianco, 3 stimmi di colore rosso vivo, e proprio da questi ultimi si ricava lo zafferano.

Tali stimmi contengono una sostanza solubile, la crocina, che tinge di giallo le  nostre preparazioni culinarie dando loro un gusto particolare e molto apprezzato nelle  cucine di tutti i paesi del mondo. Lo zafferano quindi, se non adulterato o sofisticato con altri componenti, è un prodotto totalmente naturale.

fiore zafferano   estratto zafferano

arrow Come si coltiva?

Le coltivazioni di zafferano dei maggiori paesi produttori al mondo (Asia Minore) avvengono senza l’utilizzo di sostanze chimiche, fertilizzanti, pesticidi o di processi di raccolta/lavorazione che alterino le proprietà intrinseche del prodotto. Il terreno dove vengono posti in primavera i bulbi dello zafferano viene concimato naturalmente.

A seconda del clima si può effettuare il raccolto da settembre a novembre. I fiori si raccolgono manualmente uno per uno nelle prime ore del mattino quando sono chiusi e la  loro raccolta dura circa 25 giorni. Per raccogliere i fiori è un continuo flettersi ed alzarsi,  una ginnastica che romperebbe la schiena anche ai più robusti.

Poi c’è la seconda fase che consiste nello staccare i tre fili all’interno del fiore, un lavoro che va fatto con  delicatezza per non rovinare i filamenti che sono esili e leggerissimi. Gli stimmi vengono quindi fatti seccare all'ombra o meglio utilizzando un piccolo forno o un braciere. Durante questa operazione essi perdono circa i quattro quinti del loro peso! E’ facile osservare  come la coltivazione dello zafferano viene attuata nella più totale assenza di qualsiasi tipo di meccanizzazione, essa è quindi interamente artigianale e curata in ogni sua fase.

raccolta dello zafferano   polvere rossa zafferano

arrow Come arriva sui nostri piatti?

Tutte le volte che prepariamo un piatto arricchito dal colore e dal particolare sapore dello  zafferano, è importante ricordare che facciamo uso di un prodotto totalmente naturale all’origine.

Se avete inoltre acquistato marche di zafferano note e da anni sul mercato,  siete sicuri che nella sua successiva trasformazione industriale non intervengono processi  di lavorazione che possono in qualche modo alterarne le caratteristiche fondamentali; anzi, in realtà, solo lo zafferano di marca e qualità è in grado di garantirvi, grazie a  tecnologie esclusive, un prodotto "sicuro" e un colore, sapore e profumo costanti nel  tempo.

E allora usiamolo ogni giorno, porterà la natura nei nostri piatti e nelle nostre vite, il  suo colore rallegrerà la nostra tavola, le sue proprietà antiossidanti ci proteggeranno dall’invecchiamento e da molte malattie.

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